Il Memoria Festival diventa digitale: l’appuntamento è in rete dal 5 al 7 giugno

Affrontare una situazione delicata e trasformarla in un’occasione di incontro, anche se diversa: è con questo spirito che il Memoria Festival – organizzato dal Consorzio per il Festival della Memoria di Mirandola, con la collaborazione della casa editrice Einaudi – ha scelto di realizzare uno spin-off digitale sa venerdì 5 a domenica 7 giugno 2020.

Il Festival, di cui Radio Pico è media partner e Gruppo RPM Media l’agenzia incaricata per la ricerca delle sponsorizzazioni, tornerà poi nella sua veste “tradizionale” dal 2 al 4 ottobre.

Da venerdì 5 a domenica 7 giugno la chiave tematica distintiva del Festival, la memoria, verrà sviluppata seguendo il percorso alternativo del web, attraverso incontri e dialoghi trasmessi su Facebook e condivisi sugli altri canali social della manifestazione, cioè Instagram, Twitter e YouTube.

Dieci appuntamenti, dieci occasioni per incontrarsi nello spazio virtuale della rete riprendendo il filo della narrazione che da cinque anni il Memoria Festival sviluppa insieme a ospiti e componenti del comitato scientifico. L’attualità verrà quindi messa in relazione con l’arte – letteraria, musicale, cinematografica – la scienza e l’antropologia, permettendo di guardare con occhi diversi e da diverse prospettive il difficile presente che stiamo attraversando.

A cominciare, venerdì alle ore 18, sarà la storica della letteratura Lina Bolzoni che si concentrerà sull’idea di rinascita e rinnovamento e sulla funzione ispiratrice e catalizzatrice svolta, in tal senso, dalla lettura e dall’arte. Successivamente, alle ore 19, il critico musicale Sandro Cappelletto ricorderà come Mozart affrontò per ben due volte la terribile esperienza dell’epidemia di vaiolo che afflisse l’Europa lungo tutto il XVIII secolo, per tornare con un secondo incontro, questa volta domenica alle ore 11, insieme alla pianista Mariangela Vacatello. In questa occasione si parlerà di Beethoven e di come trasformò la sua sordità in una risorsa, continuando a comporre nonostante le difficoltà.

La giornata di sabato si apre con un incontro a tema scientifico: alle ore 11, il neuroscienziato Alberto Oliverio, insieme all’epistemologo Giuseppe O. Longo, proporranno un percorso scientifico tra i meandri della memoria, per capire il meccanismo e il significato della permanenza e decadenza dei ricordi, soprattutto nella nostra epoca digitale di iperconnessione. Dalla scienza alla letteratura, alle ore 18 il direttore editoriale di Einaudi Ernesto Franco accompagnerà alla scoperta del Sudamerica attraverso la rappresentazione offerta dalla letteratura, da Cortázar a Borges, in un viaggio insieme simbolico, reale, sognato ed avventuroso. Conclude il palinsesto, alle 19, il dialogo tra Gian Piero Brunetta, storico del cinema e la scrittrice Antonia Arslan, di origini armene: i due rifletteranno su una memoria a lungo rimossa, o negata, ripercorrendo la storia del genocidio di quel popolo e soffermandosi sulla forza del ricordo, e quindi della speranza, di fronte al pericoloso rischio dell’oblio.

E ancora, domenica alle 16 sempre Brunetta farà rivivere l’esperienza dell’andare al cinema in tempi di emergenza attraverso un racconto scandito da episodi drammatici ma anche divertenti, mentre alle 17 Mariolina Venezia, scrittrice e sceneggiatrice, racconterà il personaggio di Imma Tataranni, il sostituto procuratore al centro dei suoi romanzi e della serie-tv che hanno ispirato. Il programma prosegue alle ore 18 con l’antropologo Marino Niola, che aiuterà il pubblico a esorcizzare le inquietudini legate a maschere e mascherine, diventate negli ultimi mesi simboli di malattia e lotta contro il contagio ma in realtà portatrici di una storia plurimillenaria, per concludersi alle 19 con Rosella Postorino e Viola Ardone. Tra letteratura e memoria, le scrittrici si confronteranno su come la scrittura e il romanzo diventino veicoli di emozione e di conoscenza, nonché ambasciatori di testimonianze salvate per le generazioni future.

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